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 McDonnell Douglas  F/A-18 D Hornet 

autore: Alessandro - IPMS #3169

L'F/A-18 Hornet è un cacciabombardiere di costruzione statunitense. Costruito dalla McDonnell Douglas a seguito di una richiesta della US Navy, è uno degli aerei più versatili attualmente in servizio: infatti è stato appositamente progettato per coprire il ruolo di aereo da caccia, da attacco al suolo, da supporto aereo ravvicinato, da bombardamento tattico, ricognizione e controllo aereo avanzato. Grazie alla capacità di coprire tutti questi ruoli, è un ottimo aereo imbarcato; il suo grande difetto (originario) però è lo scarso raggio d'azione, problema corretto nella nuova versione F/A-18EIl progetto è ora seguito dalla Boeing, dopo che essa ha acquisito la McDonnell Douglas nel 1997.

Sviluppo

Le origini dell'Hornet risalgono agli anni settanta. La US Navy contava di acquistare la versione navalizzata del nuovo LWF (Light Weight Fighter) come aereo complementare all'F-14 Tomcat e come sostituto dei vecchi F-4 Phantom e A-7 Corsair II. Quando il concorso per il LWF fu vinto dal F-16, la Marina degli Stati Uniti d'America preferì prendere in considerazione il perdente Northrop YF-17. Tuttavia questa scelta comportò dei problemi: il prototipo era troppo piccolo pur essendo bimotore (si riteneva che gli aerei imbarcati dovessero avere due motori per maggiore sicurezza) e la Northrop non aveva abbastanza esperienza nella costruzione di aerei imbarcati. La Northrop quindi si alleò con la McDonnell Douglas, che godeva di maggiore prestigio nella costruzione di aerei per la marina (come l'F-4), e sviluppò due prototipi diversi: l'F-18 da caccia e l'A-18 da attacco. In seguito a problemi logistici, i due progetti furono fusi in un unico aeroplano, che prese la denominazione di F/A-18.

Il primo volo avvenne il 18 novembre 1978 e il primo aereo di serie (denominato F/A-18A nella versione monoposto e F/A-18B in quella biposto) fu consegnato nel maggio 1980. Nel 1987 volò la versione migliorata F/A-18C (e F/A-18Dnella versione biposto): disponeva di radar e avionica aggiornati e poteva portare nuovi missili come l'AIM-120 Amraam, l'AGM-65 Maverick e l'AGM-84 Harpoon. Montava inoltre i nuovi seggiolini eiettabili della Martin-Baker e un sistema di protezione da attacchi elettronici. I modelli consegnati dal 1989 montavano nuovi sistemi per l'attacco notturno (come il sistema di navigazione termico Hughes AN/AAR-50, il sistema FLIR Loral AN/AAS-38 Nite Hawk e occhiali per la visione notturna), nuovi schermi multifunzione MFD e una mappa mobile a colori.

Prestazioni e caratteristiche

L'F/A-18 è un aereo bimotore estremamente agile: questo perché dispone di un'ottima spinta, del sistema di volo digitale fly-by-wire e del LERX (Leading Edge Root Extensions). Il LERX è l'estensione del bordo di attacco dell'ala ed è in grado di generare, durante le manovre ad alto angolo d'attacco, potenti vortici d'aria che ritardano o eliminano il distaccamento del flusso aerodinamico sul dorso alare che causa lo stallo. Anche le derive di coda sono realizzate per diminuire al massimo le turbolenze, garantendo la manovrabilità del velivolo anche con forti angoli d'attacco; inoltre sono progettate per sopportare danni in combattimento, in modo che l'Hornet possa tornare alla base anche con una sola di esse funzionante. Nonostante sia un efficace caccia, non raggiunge elevate velocità (massimo mach 1,8) a causa del tipo di prese alari; a velocità inferiori è però in grado di superare in virata quasi tutti gli aerei statunitensi. Il carrello è estremamente robusto per sopportare gli appontaggi, le ali sono ripiegabili per risparmiare spazio sul ponte di volo e l'abitacolo è dotato di schermi polifunzionali MFD e di un avanzato HUD (Head-Up Display). La sua radar cross section è pari a 1 metro quadrato.

L'Hornet può svolgere diversi compiti all'interno di una stessa missione: può essere armato per gli attacchi a terra e, una volta sganciate le armi, può svolgere missioni da caccia con il suo armamento aria-aria. Questo perché all'interno dell'abitacolo è presente un bottone che permette di cambiare rapidamente la modalità di utilizzo del radar: da aria-terra ad aria-aria. L'Hornet è molto popolare tra i piloti proprio perché questa caratteristica lo rende in grado di difendersi da solo, anche quando la sua missione primaria non è la caccia.

Durante la fase di progettazione è stata data molta importanza alla manutenzione: richiede la metà del tempo necessario per gli altri aerei della marina e le probabilità di rottura di un componente è tre volte inferiore. Ad esempio il motore può essere facilmente smontato perché è fissato alla fusoliera in soli tre punti, mentre su altri aerei è necessario addirittura smontare la coda.

Utilizzatori

 Australia: 75 consegnati, 69 in servizio al marzo 2017.

 Canada: 138 consegnati, 90 in servizio all'agosto 2016.

 Finlandia: 57 F-18C e 7 F-18D, furono consegnati tra il novembre 1995 e l'agosto 2000. Al dicembre 2016 risultavano in servizio 55 F-18C e 7 F-18D

 Kuwait: 40 esemplari consegnati, 34 in servizio all'agosto 2016.

 Malesia: 8 consegnati. Sei esemplari saranno aggiornati ad uno standard simile all'F/A-18E per quanto riguarda elettronica ed armamenti.

 Spagna: 72 esemplari.

 Svizzera: 34 consegnati. 30 in servizio a 30.08.2016, dopo che 1 F/A-18C ,due F/A-18D sono stati perduti in incidenti, ed un F/A-18D è precipitato Il 23 ottobre 2013 nei pressi dell'eliporto militare di Alpnach, provocando la morte dei due occupanti)

 Stati Uniti: (1037×)

Gli F/A-18 sono anche utilizzati dal team dimostrativo della US Navy Blue Angels.

In missione

1986: nel loro battesimo del fuoco, gli F/A-18 Hornet distrussero postazioni radar e missilistiche libiche negli scontri di marzo (operazione Attain Document) e aprile (operazione El Dorado Canyon).

1991: nella Guerra del Golfo vennero impiegati come bombardieri, assieme ad esemplari del Canadian Forces Air Command.

I circa 160 velivoli usati dimostrarono una grande efficacia, precisione nei bombardamenti ed in 5 casi riuscirono a rientrare alla base dopo esser stati colpiti da un missile a guida infrarossi. Il loro difetto fu individuato nel raggio d'azione, insufficiente per la maggior parte delle missioni. Nella prima notte di guerra, il 17-1-1991, il primo velivolo alleato ad essere abbattuto fu un F/A-18C della Marina USA in missione SEAD con 2 missili AGM-88 HARM antiradar a bordo, il cui pilota, LCDR (Lieutenant Commander, Capitano di Fregata) Michael Scott Speicher, inizialmente considerato il primo caduto della coalizione, divenne l'unico soldato alleato rimasto disperso in azione dopo la fine della guerra. Per diversi anni la verità sull'abbattimento è stata nascosta, mettendola in lista con le altre attribuite ad un generico SAM a guida radar, poi identificato come SA-6 o SA-3. Trattandosi di un grosso SAM a guida radar veniva detto che il caccia era stato polverizzato in cielo, il pilota ucciso istantaneamente. La verità è che l'abbattimento restava un mistero visto che nella zona dove l'F/A-18C è stato colpito non era segnalata nessuna attività missilistica antiaerea irachena, né dagli aerei AWACS né da altri equipaggi. Subito dopo la fine della guerra una squadra di ricerca statunitense arrivata sul posto individuò il relitto ancora ragionevolmente integro e riconoscibile, tranne il cockpit che era stato rimosso. Un rapporto non classificato della CIA del 2001 dichiarò che l'aereo di Speicher era stato abbattuto da un missile lanciato da un aereo Iracheno, probabilmente il MiG-25 pilotato dal Tenente Zuhair Dawood, dell'84esimo squadrone della Iraqi Air Force. Il cadavere di Speicher, che si eiettò dall'aereo ma non sopravvisse al lancio, venne recuperato solo nel 2009.

Uno scontro degno di nota avvenne il primo giorno di combattimento dell'Operazione Desert Storm, quando due Hornet statunitensi ottennero altrettante vittorie aeree contro aerei iracheni, inizialmente considerati MiG-29 e poi identificati correttamente come MiG-21. Il tenente Nick Mongilio e il comandante (ora ammiraglio) Mark Fox, decollati dalla portaerei USS Saratoga (CV-60) per bombardare un aeroporto nell'Iraq sudoccidentale, con a bordo ciascuno quattro bombe da 2000 libbre, furono informati da un AWACS Grumman E-2C dell'approssimarsi dei MiG-21. Gli Hornets li abbatterono senza dover sganciare il carico, e terminato il combattimento, portarono a termine regolarmente la missione di attacco e fecero ritorno sulla Saratoga. Mongilio e Fox divennero così i primi piloti ad eseguire un combattimento aria-aria e quindi a portare a termine la loro originale missione aria-suolo.

A differenza dei più celebrati F-14, F-15 e F-16, l'F/A-18 non è molto amato dal pubblico del mondo dell'aviazione: nelle guerre a cui ha partecipato ha sempre svolto il ruolo di "trasporto bombe" e ha al suo attivo un modesto scambio aria-aria di 2:1 che sicuramente non gli rende giustizia, ma che difficilmente sarà modificato negli anni a venire vista la mancanza di nemici con un'Aviazione militare. Da poco tempo nell'F/A-18 è stato inserito uno strumento che permette all'aereo di livellare le ali nel momento in cui il pilota starebbe per andare in G-LOC per l'eccesso di carico G subito o per l'eccessiva velocità.

fonte Wikipedia


 

 

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